Se stavate pensando che
Luca BORRA fosse diventato il giocatore dell’anno per meriti sportivi
o grazie alla sponsorizzazione della Heineken, vi siete sbagliati.
L’arcano è subito svelato:
in ordine di merito + anzianità (e qui c’è voluto il C14) dopo i vari
Zano, John, Boys, Taz e Superciuchino era proprio il turno di Paltro,
ma proprio per la grande discrezione che lo caratterizza, x quella
correttezza spinta al masochismo, per quel voler essere sempre e
comunque “tutto di un pezzo”, per un concetto di coerenza portato a
livelli da gulag (nonostante sia il fondatore del “partito della
badila”), per quella diplomazia quasi ecclesiastica che gli invidio,
proprio per questo motivo NON GLI SEMBRAVA CARINO AUTOINTERVISTARSI e
ha aspettato un anno in silenzio che qualcuno si offrisse volontario.
Questo
è Paltro…prendere o lasciare. E io personalmente prendo e incomicio
questo breve excursus sulla storia del flag in Italia, che è la storia
di questo #2, con un sincero ringraziamento: è solo ed esclusivamente
per il grande rispetto che ho per Lui come persona, per la Sua
passione ipercontagiosa e per la voglia di riuscire a coprirlo con
successo in allenamento quando ancora giocava WR (adesso da QB si
limita a lanciare sempre dal lato opposto al mio; non potete capire
quanto mi annoio…) che ho incominciato a giocare a flag e che sono
ritornato ad essere un atleta (forse).
GRAZIE PALTRO
Grazie anche da parte di
tutto il movimento del flag (lo faccio io perché pare che “il grazie”
sia una pratica considerata inutile da parte di quelli che giocano a
“rubabandiera” e che amano le ciabatte col fischietto) per tutto ciò
(ed è veramente tanto) che hai fatto come commissioner. Pochi lo
vogliono ammettere, soprattutto quelli che volevano radiarlo dopo quei
famosi “10 secondi di flag football” (n.d.r.: ma allora sei umano !!!)
ma se esistono i playbook portatili, se esiste un final bowl, e se il
nostro campionato è uno dei più competitivi del mondo molto è merito
suo.
ARIGRAZIE # 2 !!!
GIOCATORE DEL MESE: "PALTRO #2"
Alessandro PALTRINIERI alias "PALTRO"…
non servirebbe nemmeno un’introduzione parlando di questo giocatore
simbolo del Flag italiano. Dopo oltre 10 stagioni, infatti, non esiste
giocatore, tecnico od appassionato di flag che non conosca “PALTRO
#2".
Come non dedicargli uno scritto? Buona lettura!!!.
Nato tecnicamente nel 1981
nel ruolo di RB nella giovanile delle Aquile Ferrara, viene
selezionato per il team maggiore l’anno successivo esordendo a soli 17
anni nella partita Rhinos MI – Aquile FE .
L’anno successivo
l’allenatore capo delle Aquile “Schneider”, nella partita di
campionato (Aquile FE - Falchi MO 23 – 6) lo converte al ruolo di WR,
ed il giocatore non tradisce il coach USA segnando il suo primo TD e
vincendo l’MVP della partita.

PALTRO #2 IN RICEZIONE CON
LA MAGLIA DELLE AQUILE
Nello stesso anno
partecipa anche al 1° campionato giovanile under 21 nelle file dei
DUCHI Ferrara nel ruolo di WR, vincendo il titolo nazionale e segnando
due TD nella finale con i Cobra Torino (Giovanile dei Giaguari),
partecipa inoltre ai campionati giovanili 84-85 e negli stessi anni
viene nominato all-star nel ruolo di WR dalla rivista specializzata “Touchdown”
I
PALTRO #2 DOPO AVER
RICEVUTO CORRE PER 99 YARD E REALIZZA IL TD NELLA PRIMA PARTITA DEL
CAMPIONATO GIOVANILE DEL 1983 CONTRO I REDSKINS VERONA
Inizia così una lunga
carriera nel ruolo di ricevitore, sempre titolare nei campionati
successivi con la maglia delle Aquile, si distingue per l’ottima
tecnica, la velocità e l’agilità mostrata in campo.
Con il team Estense
raggiunge le wild-card game nel 1983 (Aquile – Panthers PR) ed i
playoffs nel 1984 (Aquile – Doves BO).
Inizia a giocare a Flag
Football nel lontano 1985 quando di flag in Italia ancora non se
ne parlava.... insieme ad alcuni amici e compagni di squadra delle
Aquile partecipa ad un torneo a tre squadre organizzato in una
simpatica sagra paesana nella bassa ferrarese, all'interno di una
"festa della birra" dove i tre teams sfidanti si propongono in questa
nuova disciplina che contagia tutti, partecipanti e spettatori.
Il successo della
manifestazione spinge gli organizzatori a replicare anche nei due anni
successivi lanciando definitivamente la passione per questo sport.
Bisogna però attendere il
1996 e la nascita del Memorial "Leo Rubini", il torneo di flag
football intitolato alla memoria del giocatore delle Aquile
prematuramente scomparso per vedere nuovamente il flag nella
città degli estensi, e soprattutto per vedere nuovamente sul campo da
gioco Alessandro Paltrinieri; in quell'anno nascono gli
“Antenati” che partecipano alla 1° edizione del memorial e che
determineranno la futura nascita dei Banditi.
Paltro ritrova così nuova passione per il flag...un amore travolgente
che lo porterà ad iniziare una splendida avventura che proseguirà per
molti anni

PALTRO #2 CON LA MAGLIA
DEGLI ANTENATI
Nel 1999 diventa il WR
titolare del neonato team dei BANDITI con i quali vince tre
campionati, nel 1999, nel 2000 e nel 2001, raggiungendo la finale nel
2002 e 2003 e il 3° posto nel 2004, conquistando altre quattro
edizioni del “Rubini” nel ’99 – ’00 – ’02 - ’03.
Sono
gli anni migliori dei Banditi, John nel ruolo di QB e Paltro che
insieme a Luca
Borra forma una coppia straordinariamente efficace nel ruolo dei
ricevitori.
Paltro viene più volte
nominato MVP nel corso delle tappe dei campionati disputati, si
aggiudica inoltre con il team estense due edizioni dell’Euro four on
four di Cervia nel 2000 e 2001.

PALTRO IMPEGNATO A CERVIA
NELL'EURO FOUR ON FOUR DEL 2001
Domina le statistiche di
ruolo ininterrottamente dal 1999, vincendo inoltre la classifica come
top scorer nel campionato 2000-01-02-06 e quella di miglior giocatore
della stagione 2000- 01- 02.

PALTRO RICEVE CONTRO I
ROCKETEERS REGGIO EMILIA
Nel 2004 viene
selezionato e convocato come WR nella nazionale italiana di Flag che
nel mese di settembre partecipa ai campionati del mondo a Thonon les
Bains (Francia), conquistando con il blu team il 5° posto assoluto.
L'esperienza azzurra rappresenta per Paltro il coronamento di una
grande carriera sportiva, un premio per la costanza la tenacia e
l'impegno mostrato nel corso degli anni.

PALTRO CON LA MAGLIA DELLA
NAZIONALE SI INVOLA IN TD NEL MATCH CONTRO LA SVEZIA (FRANCIA
2004)
Il campionato 2005 lo vede
schierato per l'ultima volta come WR, il giocatore per l'ennesimo anno
trionfa nelle statistiche individuali superando abbondantemente per la
prima volta nella storia del flag tricolore le 100 ricezioni in
stagione (132 rec), con 27 TD, 23 extra point e 1 TD Run,
aggiudicandosi inoltre la classifica Total Score.

PALTRO PREMIATO PER LA
VITTORIA NELLE STATISTICHE INDIVIDUALI
Dopo
tanti anni vissuti da protagonista come ricevitore dei Banditi, a
partire dalla stagione 2006, Paltro indossa la nuova maglia di QB, un
pesante testimone ed una gravosa eredità ricevuta da John.

PALTRO NEL NUOVO RUOLO DI
QB
La nuova posizione stimola il
giocatore ad un maggiore impegno, un attento studio del nuovo
ruolo ed uno scrupoloso lavoro di tecnica per cercare di trovare
nel più breve tempo possibile la condizione ottimale per guidare la
sua squadra.
Il campionato 2006 si
dimostra impegnativo ma soddisfacente, statisticamente si conclude con
296 completati, 61 TD Pass, ed un rating di 281,22 , risultati che lo
piazzano nella parte alta delle classifiche individuali con la
relativa convocazione all'ALL STAR BOWL.

PALTRO CON LA MAGLIA DELL'ALL
STAR BOWL
La stagione agonistica si
conclude invece con la finalissima ed un titolo di Vice Campioni
d'Italia che premia comunque l'impegno e la tenacia del giocatore in
questo nuovo ruolo di regista.
Sempre nel 2006 viene
nominato Assistant Coach della nazionale Italiana, un incarico
importante che premia l'esperienza e le capacità tecniche del
giocatore.

PALTRO E MICHELE DE GRASSI
ALLENATORI DELLA NAZIONALE
Il campionato 2007 lo vede
per il secondo anno a guidare i Banditi nel ruolo di QB
e nella prima parte della stagione sta facendo cose egregie, anche se il salto di qualità è atteso x i
playoff dove sarà necessario il miglio Paltro x cercare l’agognato
poker.

Paltro raffigura insieme ai fondatori storici dei Banditi
un'icona della squadra nero-rossa, uno dei giocatori simbolo che ha
contribuito con grande energia al prestigio ed ai grandi risultati
sportivi del club ferrarese.
Per concludere possiamo
tranquillamente affermare che Alessandro Paltrinieri rappresenta
sicuramente uno dei personaggi maggiormente significativi del flag
football nazionale, lo è stato come commissioner, come giocatore, come
tecnico ed anche come uomo, se questo sport in questi ultimi 10 anni è
cresciuto parte del merito va sicuramente attribuito a persone come "Paltro"
che hanno contribuito, sul campo e fuori, alla credibilità ed al
miglioramento di questa disciplina.
Se in futuro esisterà mai una
Hall of Fame dedicata al flag football italiano crediamo che
Alessandro Paltrinieri alias "Paltro" avrà sicuramente un posto
prenotato!!!
Sposato con Gloria, (che
giustamente odia chiunque porti, strappi o respiri flag).

"INTERVISTA A
PALTRO"

D - Sei con la
squadra dei Banditi dal 18° secolo..., sono passati diversi anni dal
tuo esordio con i nero-rossi cos'è cambiato in tutto questo tempo?
R – E’ cambiato lo spirito del gioco e probabilmente anche lo
spirito dei giocatori…. Nel 1999 eravamo un po’ tutti dei pionieri,
molto divertimento, molta amicizia e molta voglia di giocare…ora il
gioco si è fatto decisamente più tecnico, il perfezionamento delle
tattiche, dello schema, dello studio dell’avversario, una progressiva
esasperazione globale del flag che ha portato a migliorare l’aspetto
tecnico ma forse
per alcuni ha peggiorato lo stato d’animo con il quale si scende in
campo….. credo sia un processo normale ed irreversibile… ma a tratti
rimpiango il vecchio flag del Run & Gun….
D - Perchè non
passi + tempo a rincorrere lestofanti e - tempo in braghette a
lanciare un manufatto ovoidale in cuoio?
R - Perché la palla ovale è una droga… una delle peggiori
credo…venticinque anni di football sono un’esagerazione e
probabilmente sarebbe ora di iniziare una buona cura disintossicante
ma onestamente credo di essere un malato cronico !!!
D - E
perchè hai "rubato" a John il ruolo di QuantoBasta ? 6 pentito ?
R – RUBATO???!!!! Hai detto RUBATO???!!!! Beh… credo che il termine
“RUBATO” non sia proprio quello giusto…piuttosto direi ereditato
(purtroppo) e sul fatto del pentimento posso aggiungere di essere
tremendamente pentito…..mannaggia a John!!!!
Quanto era bello correre, ricevere il pallone e……in caso di errore
scaricare tutta la colpa sul QB!!!
BEI
TEMPI!!!!
D-
Quali ritieni che siano le migliori caratteristiche per giocare QB?
R – Credo siano l’intelligenza tattica mescolata a logica e
razionalità e contestualmente una grande concentrazione
agonistica…devi saperti isolare mentalmente da tutto quello che ti
circonda e nello stesso tempo rimanere collegato con tutti i tuoi
compagni di squadra…..davvero un mestieraccio!!!
D -
Definisci il tuo miglior pregio come uomo, e quello come giocatore.
R – Come uomo credo di essere fondamentalmente onesto, serio ed
all’occorrenza diplomatico…come giocatore sono istintivo e tenace e
credo di essere sufficientemente dotato d’intuito…..spero di non aver
esagerato……
D - E i più grandi
difetti (come U e come G) ?
R – Beh qui potrei parlare per ore!!!!….Come uomo credo di essere
talvolta egoista e presuntuoso, come giocatore penso che talvolta mi
manchi un po’ di umiltà……
D - Hai vinto con i
Banditi 3 titoli nazionali, ritieni che la squadra possa conquistarne
altri? E cosa manca ai Banditi per tornare ad essere campioni
d'Italia?
R – Assolutamente si!!! La squadra quest’anno è sufficientemente
equilibrata, ci sono giocatori di grande esperienza e carattere e
giovani di talento, fisicamente ed atleticamente prestanti…..purtroppo
credo che per riuscire a vincere il titolo molto dipenderà dal mio
rendimento…..il QB in questo sport è davvero importante….ogni anno
diventa sempre più dura…sia per me/noi che invecchiamo che per la
competitività delle squadre avversarie….
D -
Come giudichi in generale il Campionato Italiano LIFF?
R – Credo sia il miglior campionato d’Europa…. soprattutto per le
scarse risorse economiche della federazione e per il numero di persone
seriamente disposte a dare una mano…..certo si può fare di più e si
può fare meglio ma credo che il lavoro e l’impegno del Commissioner e
di quelli che collaborano attivamente sia encomiabile……e credetemi ne
so qualcosa.....!!!
D - La più bella
esperienza vissuta nel mondo del flag?
R – Difficile……in dieci anni credo di averne vissute davvero tante…..ai
primi posti oltre alle varie esperienze vissute con la nazionale
metterei il primo torneo internazionale disputato dai Banditi
all’estero (Galaxy Bowl in Germania n.d.r)….esperienze per anni
sognate e poi grazie alla spinta e l'impegno di qualcuno finalmente
divenute realtà.... indimenticabili e divertentissime…..
D- Sei stato
protagonista con la maglia azzurra della nazionale di flag ai mondiali
del 2004 come giocatore, e come allenatore in Korea del 2007; cosa ti
è rimasto di queste esperienze e quanto è diverso viverle nei due
ruoli? E quali sono i ricordi più belli?
R- - Nella mia bellissima e lunga carriera legata al flag football ho
avuto la grandissima fortuna e l’immenso privilegio di vivere
l’esperienza della maglia azzurra sia come giocatore che come tecnico.
La
prima come giocatore in effetti mi ha portato a disputare diversi anni
fa un campionato del mondo in Francia, una delle esperienze più
coinvolgenti della mia vita sportiva.
Anche
se stiamo parlando di uno sport minore od alternativo credo che
indossare la maglia con i colori del tuo paese rappresenti per un
atleta un’esperienza unica, un traguardo prestigioso ed ambito, un
riconoscimento ed un tributo per tutto il lavoro e l’impegno svolto
sul campo.
Il
campionato del mondo che ho disputato in Francia mi ha lasciato
ricordi indelebili, un’avventura senza eguali, una parentesi di vita
che ti permette di vivere con tutti i compagni di squadra delle
emozioni irripetibili,…l’emozione che non ti fa dormire la sera prima
delle partite,… l’emozione dell’ambiente che circonda tutta la
manifestazione che ti da l’opportunità di conoscere atleti di ogni
parte del mondo con i quali entri in contatto e con i quali per alcuni
giorni condividi sogni, gioie, e trepidazioni….si credo davvero che
quella maglia azzurra ti faccia sentire protagonista e soprattutto
orgoglioso del tuo paese….. !!!
L’esperienza come coach è solo in parte differente, certamente non sei
più l’attore principale sul campo ma ti senti comunque partecipe di
una grande avventura, una persona di primo piano fuori dal campo che
diventa un punto di riferimento per tutti gli atleti protagonisti.
Devi
essere abile, scaltro, lucido e inflessibile e nello stesso tempo
diplomatico e riflessivo.
Talvolta ti senti un po’ come il padre di tutti i giocatori in campo e
devi riuscire a mantenere la freddezza necessaria per prendere la
decisione giusta al momento giusto… e questo lo sai… non sempre
avviene, devi sempre cercare di mascherare le tue emozioni…non gioire
troppo quando le cose vanno bene e non abbatterti troppo se le cose
vanno male….rincuorare i giocatori affranti e stimolare quelli
scarichi.
Dentro di te però le sensazioni sono comunque simili a quelle dei
giocatori, ed anche se la maglia che indossi non ha il numero sul
petto e dietro la schiena ma solamente una piccola scritta “ITALIA”
appiccicata sul cuore, ti appassioni e ti coinvolgi come tutti gli
altri e come tutti gli altri ti commuovi con l’inno nazionale o quando
un TUO giocatore realizza la meta.
Occorre sicuramente una grande maturità sportiva e soprattutto, per
essere un buon tecnico, non devi solamente sforzarti di capire le
tattiche o le abilità dei tuoi avversari,….le capacità atletiche e
tecniche dei giocatori a tua disposizione, ma comprendere con grande
serenità la mentalità ed il carattere di ogni singolo ragazzo per
riuscire a coinvolgerlo nei momenti importanti del match.
Credo
che come in tutti gli sport di squadra la vittoria si crea dal gruppo
e dalla mentalità di quest’ultimo, non necessariamente i traguardi più
prestigiosi vengono sempre raggiunti dalle squadre più forti
atleticamente o tecnicamente, spesso accade che il trionfo premi
quelle squadre che riescono a vivere quell’esperienza in maniera
unica ed irripetibile con un legame sereno e piacevole, da quel gruppo
che dalle sconfitte si unisce, trova la forza per rialzarsi, capire
gli errori e tornare sul campo più forte di prima.

D - Hai qualcosa in
particolare contro gli europei, visto che ad Helsinki hai marcato
visita, o salirai a Sestola come da programma con il tuo famigerato ed
enciclopedico playbook ?!?
R – Nulla…in Finlandia sono mancato per vari problemi…..troppo lungo
affrontarli….ma sicuramente salirò a Sestola con un grande
obiettivo…..!!!!
Per
il momento non ti dico quale…ti dico solo che il playbook è pronto!!!
D - Che tipo di
farmaco gli avresti consigliato se qualcuno 3/4 anni fa ti avesse
predetto che avresti giocato una coppa dei campioni di flag all'ombra
del Montagnone (n.d.r. Le mura di Ferrara) ?
R – Più che un farmaco un T.S.O (Trattamento Sanitario
Obbligatorio)…Il Champions Bowl è stata un’esperienza unica, intensa e
gratificante…..essere stati dei pionieri anche in questo mi riempie di
orgoglio…spero che il torneo possa decollare per il divertimento di
tutti quelli che avranno la possibilità di vivere un’esperienza simile
e più in generale per la crescita del nostro sport…..
Ovviamente il mio ringraziamento va a colui che ha reso possibile
tutto questo….!
D - Il ricordo più
bello con la maglia dei Banditi?
R – Sono davvero tanti e tutti belli….tra questi il primo bowl
disputato nel lontano 1999….le trasferte con tutti gli amici, le
finali vinte…. e recentemente la partita disputata al Big Bowl di
Francoforte contro la nazionale israeliana vinta al termine di due O.T….una
gran partita!!!
D -
Qual'è stata la vittoria più bella della tua squadra?
R – La prossima che verrà!!! Scherzi a parte ne abbiamo fatte
tante….davvero difficile sceglierne una….oltre a quella predetta
contro Israele…ricordo nei primi anni belle vittorie contro gli X-Men…ed
una contro i Leoni nel Final Bowl del 2001.
D - Quale ritieni
che sia il più forte giocatore del campionato italiano?
R – Dire il marziano Marco Viani è troppo facile…lo zingaro di
Correggio è sicuramente il giocatore più versatile e forte del
campionato…..poi dietro di lui dico Luca “Superciccio” BORRA, un
giocatore straordinario per tecnica, grinta e intelligenza tattica…..peccato
per la pancia che cresce e soprattutto per la lingua…per dimensioni
molto simile alla pancia!!!!
D - E qual'è il DB
che ti mette + in difficoltà ?
R – Non vorrei sembrare presuntuoso ma in tutti gli anni da WR (bei
tempi) devo essere sincero non ho mai sofferto alcun difensore
particolare…almeno non ricordo…..da QB è diverso….Andrè, Pepe e Viani
dei Cleavers sono sicuramente dei DB insidiosi e fastidiosi, lo è
Valigi degli Hunters, e tra i “Blitzzer” il bravo Mariolino Bazzuchi
sempre dei Gold Hunters è un vero martello!!!! E' chiaro che sto
parlando solo dei giocatori delle squadre avversarie.......
D - Chi vincerà la
classifica dei Quanto Basta nel campionato 2007?
R – Beh…certamente non io…..ho sempre vinto la classifica dei WR,
diverse volte quella dei Top Scorer ma da QB proprio non ci
penso….credo se la giocheranno Marco Viani, il bravo Moglioni e un
certo Massimo Fierli….roba da professionisti…..
D - Quale ritieni
che siano le squadra rivali dei Banditi nella corsa al titolo 2007?
R – Cleavers e Gold Hunters….è troppo facile….anche se a dire il vero
gli avversari peggiori saranno proprio i Banditi (ndr)!!!!
D - Il tuo
personaggio della storia preferito?
R – Alessandro Magno e Leonardo, il primo perchè è stato il più grande
condottiero di tutti i tempi ed ha dimostrato al mondo intero di cosa
è capace l’uomo, il secondo è stato sicuramente la mente più
brillante!!!
D - In quale
periodo storico ti sarebbe piaciuto vivere e facendo cosa?
R – Adoro il vecchio West……quello dei film di John Wayne e Gary Cooper,
mi sarei visto a cavallo nelle grandi pianure o come Trapper nei
boschi del Montana…..certo che anche nella Francia di Luigi XIV^ il Re
Sole…….non mi sarei visto male…..
D - Il tuo
giocatore NFL preferito e perché?
R – Su tutti Jerry “World” Rice…pochi ricevitori sono stati così
dominanti nell’NFL…grande giocatore e soprattutto grande professionista!!!!!
Un
esempio per tutti!!!!
