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Correva l’estate del 1987 e seduto sulle tribune dello stadio Romeo Neri di Rimini ad assistere al VII° Superbowl italiano disputato da Seamen Milano e Frogs Legnano, sedeva un ragazzino di 17 anni, che come per incanto, rimaneva irrimediabilmente ammaliato da quello sport incredibile, fatto di atleti straordinari, durissimi placcaggi e tante azioni spettacolari.

Sarà stato per quella magica serata, per quell’indimenticabile partita, per i colori delle maglie delle squadre oppure per gli straordinari lanci di Bob Frasco o forse per mille altre ragioni…..ma quel ragazzino seduto sugli spalti del Romeo Neri finita la partita decretava che quello era il suo sport.

Fu così che Raffaello Pellegrini per gli amici “RAFFI” o il “PRINCIPE” decideva di avvicinarsi al mondo della palla ovale, nonostante i suoi 17 anni ed i suoi 60 kg scarsi di peso….e fu così che decise di presentarsi all’allenamento delle Aquile Ferrara per iniziare a giocare a football americano.  

 

 

 

L’esordio con il pallone ovale di questo ottimo DB/WR risale il 27.9.1987 nella partita Aquile vs Fighters Pordenone (42-0) e prosegue per 5 intensissime stagioni consecutive (89-90-91-92-93) quattro delle quali con il mitico coach Wyatt ed il favoloso Rocky Rothwell, raggiungendo la semifinale del massimo campionato nel 92 contro i Pharaones.

E contestualmente Raffi sarà protagonista, con la sua jersey #1, anche con la squadra dei DUCHI (la giovanile dei rapaci estensi) nelle stagioni 89-90-91-92 dove viene schierato da titolare nella posizione di FS, nonché capitano della difesa.

Raffi, con il cuore, il carattere, il coraggio e la straordinaria passione riesce a conquistare immediatamente la stima di tutti gli allenatori e soprattutto ad occupare stabilmente e con grande successo la maglia di titolare e quella di capitano, diventando un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amici e compagni di  squadra.

 

              RAFFI CON LA MAGLIA #1 DELLE AQUILE (1989)

Il cuore, il carattere, il coraggio, la passione e l’intelligenza tattica sopperiscono senza problemi anche alla mancanza di un fisico erculeo, la forza fisica viene così abilmente sostituita dalle caratteristiche anzidette arricchite da una buona velocità ed agilità che faranno di questo atleta uno dei giocatori più considerati nella storia della difesa del team ferrarese.

 

RAFFI CON LA JERSEY DEI DUCHI IN UN PUNT RETURN  DI 73 YARDS IN TD CONTRO I WARRIORS BO (1990)

 

Nel gennaio del 1993 viene selezionato nell’All Star Team Arena Football (Come dice Raffi….. il 1° torneo in assoluto di “abrasioni su sintetico” in Italia) 

Dopo 5 intensissime stagioni con la maglia delle Aquile e quattro con quella dei Duchi il 23 marzo del 1993 Raffi deve ritirarsi, suo malgrado, dal football giocato;

il giocatore nel corso della partita Aquile vs Gladiatori Roma  subisce un gravissimo infortunio (crociato ant. Collaterale  e menisco gin. Sx + crociato post. Collaterale e menisco gin dx), un tremendo incidente di gioco che interrompe così l’ottima carriera agonistica di questo eccellente DB/WR, dotato di grande  tecnica e versatilità ma soprattutto di determinazione e coraggio.

Lui stesso ha dichiarato: ”ho smesso di giocare a football solo ed unicamente perché non riuscivo neanche a salire da solo sull’ambulanza”.

Il grave infortunio costringe Raffi ad un forzato e lungo riposo sportivo ed è così allora che il Principe si concentra nello studio e nel lavoro, ottenendo la laurea in  Economia Aziendale ed un Master in Marketing Internazionale alla Marshall Business School di USC (Università di South California).

 

RAFFI AD USC (2002)

 

Gli studi e successivamente il lavoro lo portano quindi all’estero, sette anni a Cuba ed alcuni anni negli USA dove Raffaello completa la sua formazione ed affina le sue qualità di manager ed imprenditore.

Dopo la lunga parentesi estera il Principe torna in Italia ove inizia ad interessarsi ed  occuparsi con ampio successo dell’organizzazione di grandi eventi legati al mondo dello  spettacolo e dello sport, concentrati particolarmente sulla riviera emiliano-romagnola.

Ma il grande amore per questo sport e la voglia di tornare a calpestare da protagonista un capo da gioco lo riporta verso la fine degli anni 90’ verso il  football……ed in modo particolare verso il Flag football….. “Raffi” decide così di divertirsi ancora con la palla ovale e partecipa con grande entusiasmo ad alcune edizioni del “Memorial LEO RUBINI” 

Il Flag riaccende in lui una grande passione e così dalla stagione 2005 Raffaello Pellegrini entra “ufficialmente” nel roster dei Banditi, entusiasmandosi irrimediabilmente al “rubabandiera” ed alla sua nuova squadra….i Banditi Ferrara!!!

Il suo ingresso in squadra si fa immediatamente sentire, il suo contributo fuori e dentro  il campo diventa determinante, Raffi mette a disposizione della squadra le sue qualità di giocatore e tutta la sua straordinaria esperienza.

La difesa nero-rossa ben presto trova in Raffaello il nuovo e fondamentale punto di riferimento, e nel giro di pochissimo tempo RAFFI  diventa il nuovo capitano del reparto.

 

RAFFI CAPITANO DELLA DIFESA DEI BANDITI

 

Con la maglia #13 dei Banditi (la sua #1 era già occupata da John) Il “Principe” diviene protagonista in  campionato, sia in difesa che in attacco dove spesso viene schierato come slot receiver.

Nella prima straordinaria stagione il “basettone #13” mette in cassaforte 38 tackle e 5 intercetti dei quali 2 riportati in TD,  contribuendo inoltre magnificamente in attacco con  66 REC e 16 TD.

E’ una stagione davvero magica che lo porta immediatamente alla selezioni della nazionale azzurra, impegnata in settembre negli europei in Finlandia.

 

RAFFI CON LA MAGLIA DELL'ITALIA IMPEGNATO CONTRO LA NAZIONALE DELLA GRAN BRETAGNA  ALL'EUROPEO DEL 2005

Con il solito carattere da guerriero Raffi supera le impegnative selezioni per una  maglia da titolare e ad Helsinki ci va……

Va in Finlandia e si porta a casa l’argento ed un eccezionale secondo posto dell’Italia nel campionato europeo che rappresenta il miglior risultato sportivo di sempre del Blu Team.

RAFFI ED IL BLU TEAM CONQUISTANO LA MEDAGLIA D'ARGENTO AGLI EUROPEI DI HELSINKI

L’esperienza con la maglia azzurra e l’ottima stagione con i Banditi galvanizza e stimola ulteriormente il giocatore…..Raffi diventa così protagonista anche fuori dal campo divenendo il presidente del club ferrarese, mettendo a disposizione del team anche le sue straordinarie capacità di manager, organizzatore e promotore, il “Presidente” che tutti vorrebbero avere, in grado di risolvere sempre tutti i problemi e le difficoltà, sempre propositivo ed ottimista.

La magica annata si conclude con la convocazione all’All Star Bowl.

 

 

La stagione 2006 inizia nel migliore dei modi, prima la partecipazione con il Blu Team al torneo internazionale di Gerusalemme (Israele) e poi sempre grazie alle idee ed all’impegno del Presidente i Banditi iniziano a metter il naso fuori dai confini nazionali e partecipano con successo e grande divertimento a numerosi tornei in giro per l’Europa.

RAFFI AL TORNEO INTERNAZIONALE DI GERUSALEMME (ISRAELE 2006)

 

Il campionato 2007 lo vede ancora grande protagonista, aggiudicandosi numerosi MVP trascina la difesa dei Banditi sino alla finalissima di Majolo dove i Banditi cedono solamente ai fortissimi Cleavers Cavriago.

Nella medesima stagione Raffi viene anche eletto Consigliere nella LIFF la neonata federazione italiana di Flag Football, contribuendo con grande vigore alle importanti iniziative federali.      

I coaching staff del Blu Team seleziona nuovamente il forte difensore estense e gli assegna la maglia #3 e la “fascia” di capitano con la quale Raffi vola in Korea per disputare i campionati del mondo, raggiungendo con il Blu Team il 7° posto.

RAFFI E PEEZ NELLO SPLENDIDO IMPIANTO DI  DAEGU (KOREA) TEATRO DEI CAMPIONATI DEL MONDO DEL 2006

 

Per il secondo anno consecutivo il “Principe” viene convocato anche all'All Star Bowl grazie ad un ottimo rendimento che gli consente di concludere la stagione agonistica ai vertici delle statistiche individuali con 56 tackle, 9 intercetti dei quali 3 riportati in TD e 15 Rec per 3 TD in attacco.

RAFFI PREMIATO COME  MVP

Il 2007 sarà un grande anno per il “basettone” #13…..Raffi inizia la stagione organizzando in maniera impeccabile e grandiosa la 1^ edizione della Coppa dei Campioni per Club di Flag Football…..riesce così a portare a Ferrara le migliori formazioni continentali (e non solo) in quello che alcuni hanno definito come il miglior evento sportivo dedicato alla nostra amata disciplina sportiva.

RAFFI "CONDUCE" LA PRIMA EDIZIONE DEL CHAMPIONS BOWL 2007

RAFFI IMPEGNATO CONTRO LA SQUADRA GIAPPONESE DEI GREEN GLASS OSAKA

Oltre che ad organizzare, “il capitano” come sempre scende in campo e trascina il suo team (purtroppo decimato da infortuni) alla conquista del 7° posto, un risultato più che soddisfacente in considerazione del valore delle squadre in campo e  soprattutto dell’impegno profuso nella preparazione dell’evento. 

 

RAFFI PORTATO IN TRIONFO DAI GIOCATORI DANESI DEI MAMMOTHS HVIDOVRE

 

Dopo la Champions Bowl ed una pre-season ricca di successi, Raffi si concentra  sul campionato nazionale per cercare di condurre la sua squadra alla conquista dello scudetto…..il capitano come sempre lavora duramente in campo e fuori ed i risultati arrivano……I Banditi chiudono la Regular Season al terzo posto della classifica, conquistando per l’ennesimo anno l’accesso al Finalbowl.

 

Contestualmente il “principe” concentra le sue energie anche sulla pianificazione e l’organizzazione del campionato europeo che si svolge per la prima volta in Italia, nonché sulla preparazione fisica ed atletica in vista delle nuove convocazioni per la nazionale azzurra.

Raffi per l’ennesima volta non fallisce e conquista meritatamente la sua maglia azzurra #3 con la quale disputa il campionato europeo.

Gli azzurri  dovranno accontentarsi del 5° posto, conquistato con la vittoria 46-14 nello spareggio contro la Finlandia, ma in campo la prestazione del capitano rimane sicuramente più che positiva.

           

 

RAFFI CAPITANO E DIFENSORE DEI BANDITI

Dopo la parentesi europea Raffi si rituffa nella finalissima del campionato italiano, quel 10° Finalbowl che entrerà per sempre nella storia   della squadra estense e nel cuore del nostro capitano.

I Banditi e Raffi compiono il capolavoro ed al termine di una finalissima intensa ed entusiasmante conquistano lo scudetto, il quarto tricolore del team ferrarese.  

Uno scudetto al quale Raffi ha sempre creduto!!!

RAFFI IMPEGNATO NELLA SEMIFINALE DEL CAMPIONATO 2007 CONTRO GLI HUNTERS ROMA

 

RAFFI IN COPERTURA  SUL CENTRO DEGLI HUNTERS ANDREA JACOMETTI

Nonostante gli acciacchi ed i capelli brizzolati, sul campo da gioco il capitano dei Banditi risulta  fondamentale ed indispensabile, le sue capacità, la sua tecnica, la sua esperienza e soprattutto il suo temperamento ed il suo carattere spronano la difesa nero-rossa e tutta la squadra a compiere un'impresa difficilissima contro avversari di grande valore e permettono così di trionfare nella finalissima del campionato.

 

 

RAFFI E SILVIA

Sposato con la bella e dolcissima Silvia (avvocato, tifosissima dei Banditi ed attenta lettrice del “corriere della sera”) con la quale condivide le mille avventure della sua intensa e movimentata esistenza.

Attualmente Raffi  dirige con successo la filiale italiana di una multinazionale.

Team NFL favorito: TAMPA BAY BUCCANEERS

 

INTERVISTA A RAFFI

 

D - INIZIAMO DALLA FINE….I BANDITI SONO I NUOVI CAMPIONI D’ITALIA…COME GIUDICHI QUESTO SUCCESSO?

R – Come il cacio su un piatto di maccheroni che tutti pensavano stracotti.

Una grandissima soddisfazione x chi come il sottoscritto non ha mai smesso un secondo di crederci ed ha “costretto” una banda di diversamente giovani a smaltire in preseason decine di kg e a mantenersi a regime alimentare controllato x mesi per dare il proprio massimo contributo ad ogni allenamento ed a ogni partita.

Un giusto premio a chi ha fatto tanto per il flag anche a livello internazionale e che ha sicuramente raccolto molti più insulti che ringraziamenti.

La differenza tra andare al Brico a comprare martello e chiodi e rimanere per lo meno un altro hanno a difendere il montagnone ed i cappellacci e a “brutalizzare” JFK & co.

 

D - PERCHÈ RAFFAELLO PELLEGRINI HA SCELTO IL FOOTBALL AMERICANO? E PERCHÈ IL FLAG FOOTBALL?

R – Perché non avevano ancora inventato il thouckball o come diavolo si scrive e quindi era l’unico sport in cui potevo puntare alla nazionale…

Ci ho provato 7 anni con il casco ed il paraspalle non ci sono riuscito x colpa di un amico di Jaco e Fierli; dopo 12 anni e circa 77 casse di havana 7 ci ho riprovato con le bandiere ed una manica infilata in testa e ho raggiunto l’obiettivo.

Scherzi a parte, è una patologia indebellabile che mi ha colpito in età preadolescienziale vedendo giocare Guio in regia, si è aggravata con Frasco a con l’annuario Bike, ha raggiunto l’apice con coach Wyatt ed ha conosciuto uno stop solo perché non riuscivo neanche a salire sull’ambulanza da solo; dopo 5 operazioni e due anni abbondanti di fisio solo per tornare a correre non me la sono sentita di ricominciare ad usare il mio corpo come se fosse in leasing, e mi sono fatto allegramente infinocchiare di chi mi ha venduto l’idea che il flag fosse no-contact.

 

D - QUALI RITIENI CHE SIANO LE MIGLIORI CARATTERISTICHE PER GIOCARE DIFENSORE?

R – Innanzitutto esperienza, poi esperienza, ed infine esperienza…anche se atletismo e  velocità aiutano non poco.

E nei down decisivi, palle e tanto, tanto cuore.

E anche tanta pazienza e spirito di sopportazione per chi gioca (e si allena) con me.

 

D - LA PIÙ BELLA ESPERIENZA VISSUTA NEL MONDO DEL FLAG?

R – Difficile isolarne una, anche se le lacrime, finalmente di gioia, dopo la finale scudetto saranno sicuramente difficili da dimenticare.

Così come mi risulta difficile non essere almeno un po’ orgoglioso di aver portato 300 flag da tutto il mondo a rincorrersi sui campi del CUS, o aver contribuito (…) a portare amici, nemici e semplici conoscenti a fare la sauna quella vera, ad attraversare la porta di Jaffa, a mangiare le moules a Omaha,  a sbancare il Galaxy, a ballare in discoteca a Daegu, a ingurgitare gli hamburger + grandi del mondo ed a scoprire l’appennino senza sci.

Ma solo pensando che l’eperienza di flag più bella è quella che devo ancora vivere posso mettere in cantiere la prossima stagione con lo spirito giusto.

 

D - SEI STATO PROTAGONISTA CON LA MAGLIA AZZURRA DELLA NAZIONALE DI FLAG DI NUMEROSE ESPERIENZE CONTINENTALI E MONDIALI, COSA TI È RIMASTO DI QUELLE AVVENTURE? E QUAL'É IL RICORDO PIÙ BELLO?

R – Viaggiare per sport è semplicemente straordinario e solo chi lo ha fatto può capirlo; piccoli frullati di vita in comune concentrati in pochi giorni che cementano amicizie anche internazionali normalmente indissolubili.

Ricordo la prima azione della mia prima partita in nazionale contro la Germania agli europei di Helsinki, un lancio completato sul mio ricevitore immediatamente “livellato” dal sottoscritto con un placcaggio 100% tackle tra l’altro fuori dal campo assolutamente da espulsione.

A fine partita (vinta) afflitto dai sensi di colpa mi sono andato a scusare con il malcapitato: il #99 della nazionale e dei Lizzards (che non erano ancora la stessa cosa) Frodo.

Ne è nata un’amicizia, una di quelle vere, silenziose ma solide, che si rinnova immancabilmente ad ogni bowl internazionale, EC e WC.

E solo ed unicamente un’obiettivo sportivo ed un pò di sana pazzia può far accettare l’idea di andare a fare un weekend dall’altra parte del mondo e ritornare senza aver visto niente di più di un aeroporto, un albergo ed uno stadio.

Il ricordo più bello sarebbe sicuramente il tasso teutonico, ma non sono riuscito a vederlo, e poi non ero neanche con la nazionale…

Per dare una risposta diciamo che rivedere i propri replay sul megascreen di uno stadio mondiale mentre sei in huddle è sicuramente una sensazione difficile da dimenticare.

La figata è che tutti i ricordi sono file digitali così quando sarò ancora + vecchio, incanutito e rinc…ito e racconterò le mie esperienze nazionali ai miei increduli figli avrò le prove.

 

RAFFI ED I BANDITI VINCITORI DEL GALAXY BOWL DI FRANCOFORTE (2006)

D – HAI VISSUTO PARTE DELLA TUA VITA IN PAESI STRANIERI LONTANI DALL’ITALIA COSA TI E’ RIMASTO DI QUELLE SPERIENZE?

R-  Aver fatto “il nostro uomo all’Havana” per quasi sette anni è stata per me un’esperienza umana e professionale fantastica, così come lavorare negli USA mi ha dato grande pragmatismo e un’assoluta predisposizione alla meritocrazia.

Due esperienze agli antipodi che mi hanno fatto capire come i problemi ed i meriti non siano dei sistemi ma delle persone che li compongono.

Scegliere di vivere per tanti anni all’estero da solo e lontano dai miei familiari ha contribuito a rafforzare in me la volontà di costruire una famiglia tradizionale su basi estremamente solide, concetto purtroppo ormai desueto ma che costituisce per me l’ambizione + grande.

E mia moglie, che adoro, ne è consapevole e, mi auguro, felice.

D – TORNANDO AL FLAG…….LA PIU' GRANDE DELUSIONE?

R – Impulsivamente darei un nome, un cognome ed un codice fiscale, anche perché le delusioni sul piano umano sono quelle le cui ferite si rimarginano più lentamente.

Ma certo della censura del webmaster e consapevole che forse anche Castro vedrà la fine dell’embargo prima di morire, mi sforzo di dare una risposta più diplomatica: la seconda giornata dei mondiali in Korea la cancellerei volentierissimo da calendario e da ogni ricordo.

 

D – SEMPRE PARLANDO DI FLAG…SE AVESSI LA BACCHETTA MAGICA COSA FARESTI?

R -  Mi presenterei in campo nel campionato 2008 con la stessa forma fisica che avevo il 23 marzo del 1993, esattamente 20 punti di invalidità permanente fa.

E sarei pronto a scommettere tutti i miei trofei MVP che Paltro mi farebbe fare volentieri il doppio ruolo.

 

D - IL GIOCATORE DELLA SQUADRA AVVERSARIA CHE STIMI ED APPREZZI DI PIÙ?

R – Questa è una domanda difficile.

Ci sono diversi giocatori che stimo tantissimo e lo sanno benissimo perché sono abituato a dire sempre ciò che penso senza troppi giri di parole, nel bene e nel male.

Ma se vuoi proprio un nome ti dico Alex Manfredi, che a mio modo di vedere incarna esattamente quello che dovrebbe essere lo spirito del flag: giocare, giocare, giocare, sempre con il sorriso, anche a costo di dover indossare una maglia storicamente “nemica”.

 

D - COSA CAMBIERESTI NEL CAMPIONATO DI FLAG E PERCHE'?

R – Non c’è molto da cambiare; ci sarebbe solo da far tesoro delle esperienze degli ultimi 3 campionati, eliminando la crusca e tenendo solo il grano.

Personalmente farei una stagione più lunga con una prima parte open (Coppa Italia ?) con classifica finale calcolata con il Power e con un numero di partite obbligatorie + basso possibile perché il Ranger sia attendibile, ed una seconda parte (Campionato) più corta e concentrata con presenza “obbligatoria” ai bowl per chi decide di parteciparvi, con punti vittoria e sconfitte a tavolino (e penalizzazione) per chi non si presenta.

E poi renderei obbligatorio x le squadre nominare esclusivamente arbitri competenti, formandoli anche in allenamento se necessario.

 

 

D - QUAL'È STATA LA TUA PARTITA PIÙ BELLA O QUELLA CHE RICORDI CON MAGGIOR PIACERE CON LA MAGLIA NERO-ROSSA DEI BANDITI?

R – La semifinale scudetto con i Gold…

40 minuti,  4 secondi e i 9 centesimi più lunghi di 10 anni di flag in Italia.

Peccato per qualche insulto di troppo, già dimenticato, mentre non dimenticherò mai “quello sporco ultimo down”.

 

D – QUALE GIOCATORE AVVERSARIO PORTERESTI NEI BANDITI E PERCHE’?

R -  Questa è una domanda difficilissima.

Se draftassi Massimo Fierli farei contento Paltro, che potrebbe tornare all’antico, e tutti i ricevitori, ma perderei l’amicizia di Jaco.

Se dicessi il Marziano, la difesa dei Banditi sarebbe sempre quella del perfect Spirit Bowl e l’attacco sarebbe assolutamente inarrestabile, ma il campionato sarebbe noioso e JFK manderebbe l’Enola Gay sul castello estense e sul Cus.

Ti dico il licantropo Mattia per almeno 4 motivi: 1) si adatterebbe educatamente alla complesse alchimie della nostra famiglia  ed  in gruppo si è dimostrato semplicemente fantastico 2) è un giocatore di difesa che io Zano e QuelCheRestaDi ci sentiamo spesso soli e abbandonati (soprattutto quando le veline sono a sciare o a far finta di studiare in piscina), estremamente completo, umile, e con dei grandi margini di miglioramento se ben allenato 3) potremmo schiacciare un sacco di tassi andando in trasferta con l’hummer 4) tanto x Zambe fortunatamente il peggio è passato (BENTORNATO !!!) e non correrei il rischio di eventuali contraccolpi fisici da incazzatura mettendo il 56 sotto contratto.

Peccato che attualmente il salary cap non mi consenta di muovermi sul mercato, anche perché di certo non taglierei mai nessun “campione”

 

D - UNA FRASE CELEBRE NELLA QUALE TI IDENTIFICHI……E IL TUO FILM PREFERITO?

R – Non ho dubbi : John Belushi in Animal House:

“quando il gioco si fa duro i duri incominciano a giocare”

Relativamente alla cinematografia un parimerito:

“Un lupo mannaro americano a Londra” e “Forrest Gump”

 

D - COSA FARA’ RAFFI DOPO IL FLAG FOOTBALL?

R – Continuerà a lavorare come 12/13 ore al giorno girando l’Italia come una trottola,  farà un paio di marmocchi e giocherà a golf con Paltro nei w/e

A proposito…ammesso che le cartilagini non cambino idea prima, il dopo incomincerà dopo il final bowl del 2009, quando avrò 40 anni e qualche mesetto

 

 D - IL TUO SOGNO NEL CASSETTO?

R – Mi reputo una persona fortunata anche perché ho un sogno assolutamente realizzabile.

Per il mio 60° compleanno mi regalerò una barca a vela e comincerò a navigare girovagando per tutti i mari del mondo insieme a mia moglie.

E non credo che tornerò più.

 

D - IL TUO GIOCATORE PREFERITO DELL'NFL E PERCHE’?

R – Finalmente una domanda facile.

Senza alcun dubbio RONNIE LOTT

Un vero assassino capace di colpi letali anche (e soprattutto) al Pro Bowl…

 

Per concludere possiamo tranquillamente aggiungere che Raffi è la testimonianza vivente che ci sono persone nate per vincere, nello sport, nel lavoro….e nella vita di tutti i giorni……

Il Capitano è pronto per affrontare un'altra avventura e siamo certi che anche la stagione 2009 lo vedrà tra i grandi protagonisti!!! 

 

 

GUARDA L'ARCHIVIO DEI GIOCATORI DEL MESE

 

# 2 PALTRINIERI ALESSANDRO

#22 BORRA LUCA

# 1 JOHN TRABANELLI

#55 LB RAGAZZI MARCO

#51 LB ZANARDI STEFANO

 

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